Insonnia: scongiurarla si può

Al mondo esistono tantissime persone che soffrono di insonnia, per i motivi più disparati. In molti tendono a pensare che in fondo gli insonni non si stanchino a tal punto da rendere necessario il sonno. Nulla di più sbagliato! Chi soffre di insonnia, infatti, non riesce ad addormentarsi pur essendo molto stanco. In altri casi invece, l’addormentamento risulta molto difficoltoso oppure si verificano risvegli durante la notte. Il risultato è un senso diffuso di spossatezza che rende difficile affrontare la nuova giornata.

Il corpo abbisogna di 7/8 ore di sonno per notte, affinché si rigeneri adeguatamente. Ciò non succede per gli insonni che si sentono privati di questa “abilità”. Più si cresce, più il sonno tende a scarseggiare, arrecando profondo malessere a chi soffre di questo disturbo, il quale viene accompagnato solitamente da stress, irritabilità, scarsa concentrazione e stanchezza cronica.

Possiamo distinguere tra due tipi di insonnia, a seconda della durata del fenomeno. Si tratta di insonnia acuta, quando l’incapacità di una corretta gestione del sonno è confinata a breve periodi ed è spesso la diretta conseguenza di periodi traumatici o particolarmente stressanti. Se, invece, l’insonnia si protrae per mesi, si tratta di insonnia cronica.

Insonnia primaria e insonnia secondaria

Esistono due tipi di insonnia: primaria e secondaria. L’insonnia primaria è la diretta conseguenza delle abitudini del soggetto che vanno ad inficiare il sonno: andare a letto tardi, fare un lavoro notturno, condurre una vita all’insegna di stress ed ansia. Se si debellano queste insane abitudini, il sonno ritornerà a fluire in modo naturale.

L’insonnia secondaria è emblematica di malesseri più profondi che devono essere sottoposti ad un’opportuna analisi, dal momento che dietro non di rado si nascondono depressione, ansia e patologie affini.

Come recuperare il sonno

Ci sono diversi modi per fronteggiare l’insonnia, il primo dei quali è quello di osservare uno stile di vita sano. Questo significa bandire il più possibile ansia e stress, andare a dormire non troppo tardi e alla stessa ora ogni sera, limitare alcol e caffè. Ci si può aiutare anche con tisane rilassanti e integratori, a base di passiflora, valeriana e melatonina. Se il disturbo dovesse risultare invasivo, è preferibile consultare un medico per la prescrizione di una cura farmacologica da seguire.